Sono tre i Roditori infestanti più importanti:

  • Rattus norvegicus di grossa mole, conosciuto anche come ratto di fogna;
  • Rattus rattus leggermente più piccolo del ratto di fogna, conosciuto come ratto dei tetti;
  • Mus domesticus piccolo e insidioso, noto come topolino domestico.

Le caratteristiche che li rendono estremamente adattabili sono: altissima prolificità, comportamento spiccatamente gregario, attività prevalentemente notturna, dieta onnivora.
L'ambiente antropizzato presenta grande disponibilità di cibo e assenza di predatori naturali, quindi è necessaria una azione continuativa di controllo da parte dell'uomo. In aree esterne alle costruzioni, lungo fossi e in aree maltenute e degradate, in discarica, i Roditori possono stabilire focolai permanenti di riproduzione, da cui invadere le zone adiacenti, anche con migrazioni periodiche, quando diventino troppi per il luogo di origine. Altri focolai marginali sono responsabili di distribuzioni più diffuse.

La derattizzazione richiede estrema perizia e precauzioni per operare in sicurezza:

 

le esche vanno collocate in EROGATORI protetti antiurto, chiusi a chiave e con sistemi per impedire l’uscita dell’esca e dispositivi per il fissaggio al suolo o a pareti, al fine di evitare che vengano agitate o rimosse. Gli erogatori, posizionati ad arte, permettono di eliminare il rischio di contatto o rimozione dell’esca e di proteggerla dalle intemperie. Inoltre le stazioni vanno segnalate da cartelli specifici che riportano tutte le informazioni necessarie così come previsto dalle recenti indicazioni legislative (Ordinanza Ministeriale del 18 Dicembre 2008: “Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o bocconi avvelenati”).

Tutto questo garantisce totale sicurezza per animali non bersaglio (uccelli, cani, gatti, etc...) e per bambini e curiosi. Il recupero delle esche al termine del trattamento garantisce dell’inutile dispersione di prodotto nell’ambiente.

Per infestazioni o ingressi di topolino domestico così frequenti nel periodo autunnale è più indicata una tecnica "morbida", basata sull'uso di TRAPPOLE A CATTURA MULTIPLA  prive di agenti tossici in cui il topo resta intrappolato per solo contatto; in questo caso la sicurezza é totale. Occorre una notevole esperienza per posizionare queste trappole nei punti più efficaci.

Viene condotta un’ indagine preventiva dell'infestazione:

 

  • operando con mappe informatizzate dell’area segnalata e foto aeree attraverso le quali conducono un’accurata analisi ambientale della zona con esame dei segni di presenza di Infestanti: escrementi, varchi di accesso o punti di annidamento, tracce di rosura, camminamenti. Nelle strutture occorre esaminare con cura vespai, centrali termiche, magazzini, ripostigli, servizi ed eventuali zone degradate circostanti (quali incolti, case disabitate, cumuli di rifiuti, corsi d’acqua, scarpate ferroviarie, etc.).
  • Di seguito viene condotto se necessario un monitoraggio con esche non tossiche e trappole specifiche, controllate dopo 3-4 giorni.
  • Viene quindi attivato il trattamento vero e proprio. Il trattamento viene mirato ai punti origine dell’infestazione e condotto con la adeguata quantità di principio attivo, valutando tossicità e residualità in base alla delicatezza dell’ambiente. Soprattutto in ambienti interni si impiegano metodi non tossici (trappole a trattenuta) o metodi per non disperdere il principio attivo.

Fondamentali sono i controlli periodici per verificare il risultato, sostituire le trappole, e controllare l'andamento dell'infestazione.
Il materiale e gli accessori utilizzati, sono recuperati al termine dell’intervento.

Dai Tecnici SIREB vengono sempre fornite precise indicazioni su come effettuare eventuali bonifiche a completamento dell’intervento: sistemazione di caditoie rotte, chiusura di buchi o di varchi, bonifica di incolti o rifiuti, miglioramenti nella gestione etc.. Lo scopo è sottrarre completamente agli Infestanti i punti di foraggiamento, riproduzione e accesso.
 

 

 

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